12,2 milioni utenti raggiunti a giugno 2024 (dato Audicom) e una stima di quasi 16 milioni di televisori raggiunti al mese, per un bacino mensile pubblicitario pari a 860 milioni. Profilo giovane e un consumo dove lineare e on demand collaborano per far crescere gli ascolti. Richiamando quanto indicato anche nel recente convegno FCP-AssoTv, Mediaset ha fornito la sua ricetta come “streamcaster” per fare crescere l’esperienza Advanced Tv.
Secondo i dati rilasciati da Paola Colombo (Chief Digital Officer di MFE Advertising) e Andrea Conte (Director Products Development & Data di Publitalia ’80) a Advanced TV, la video convergenza di Upa ed Engage (Milano, 9 ottobre), Mediaset Infinity può contare su un profilo utenti composto al 54% da donne e 40% uomini. Si tratta di un pubblico prevalentemente giovane: è alta soprattutto la presenza di giovani 15/24, 25/34, 35/44 anni: «un target giovane e complementare alla tv lineare», ha spiegato Colombo.
VOD E LINEARE
Se si considera il dato TTS (Total Time Spent, la somma dei secondi in cui ciascun device ha visualizzato contenuti editoriali e pubblicitari di un singolo canale) del primo semestre 2024, pari a 956 milioni di ore, l’ecosistema Mediaset conta una quota del 46,7%, per un +55% rispetto al 2023 e +28% sul totale mercato. La visione on demand, vosdal, su 1st o 2nd screen va a incrementare gli ascolti del gruppo. Per esempio, gli ascolti live/vosdal second screen, ctv e vod second screen di Viola come il mare hanno generato un +51,3% sugli ascolti e un +35,7% su Temptation Island. Ne ha beneficiato anche lo sport live, con un +3% generato su second screen dalla Champions League. Tra i driver che hanno permesso la crescita c’è la strategia di distribuzione su più piattaforme, come Prime Video, SkyQ, Apple Tv+ o Sky Glass. E Mediaset Infinity sarà al centro anche della nuova edizione de La talpa, per cui sono allo studio contenuti extra disponibili solo su piattaforma digitali.
L’ESPERIENZA PUBBLICITARIA
Dal punto di vista pubblicitario, l’offerta punta a impaginazione e strutture che si adattino al profilo del consumatore. Il carico pubblicitario è dinamico e segue alcune regole auree, come il “grace period” di tre minuti (ovvero nessuno spot per contenuti di tale durata), l’erogazione standard di un solo pre-roll, smart break (con l’aiuto dell’intelligenza artificiale), nessuna ripetizione della stessa campagna o brand nello stesso break e campagne con frequenza cap/user. «Non siamo ancora perfetti, ma abbiamo l’ambizione di ottimizzare al meglio l’esperienza pubblicitaria». Nonostante il passo indietro di Google, MFE da tempo si era preparata per l’alternativa “cookieless”, anche grazie ai dati di prima parte, forniti dalle registrazioni degli utenti alla piattaforma.
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