Uk: produzioni a rischio

La difficile trattativa tra produttori e sindacati potrebbe bloccare i set
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La produzione scripted britannica è a rischio. A dirlo è Pact, l’associazione dei produttori audiovisivi, che in questi giorni sta trattando con il sindacato Bectu (sindacato dei lavoratori dell’industria media ed entertainment) il rinnovo del contratto. Attualmente i lavoratori iscritti a Bectu sono in procinto di votare la proposta di Pact, dato che l’attuale contratto in vigore scade il 1° settembre. Dopo quella data, le produzioni che non sono ancora partite non saranno coperte.

LA PROPOSTA DI PACT

La proposta di Pact prevede che un giorno di ripresa standard duri un massimo di 10 ore di riprese (più un’ora per il pranzo), che si introduca una sanzione al produttore per ogni giorno di ripresa che vada oltre i cinque giorni in una settimana lavorativa; paga doppia per i giorni festivi lavorati. Il testo prevede inoltre il pagamento degli straordinari se un membro della troupe dovesse lavorare oltre le ore contrattualizzate e andasse oltre per terminare il lavoro. Inoltre, si propone l’aumento del tetto massimo degli straordinari a 70 sterline l’ora, mantenendo la soglia delle 35 sterline per proteggere i lavoratori sottopagati.

DIBATTITO SUI MEDIA

In una lettera pubblica – un passo definito dalla stessa associazione inusuale –, Pact ha spiegato agli iscritti al sindacato che non accettare la proposta metterebbe a rischio le produzioni. La lettera è stata pubblicata dopo che Philippa Childs, a capo di Bectu, ha invece indicato agli iscritti di rifiutare l’offerta. Secondo Childs, infatti, il testo non distinguerebbe adeguatamente i confini tra lavoro e vita privata. Mancherebbero inoltre i dettagli necessari a dissipare le preoccupazioni degli iscritti. La proposta non sarebbe la migliore possibile per il sindacato, che ha inoltre contestato la diffusione della lettera ai media, arrivata alla stampa solo un’ora dopo essere arrivata sul tavolo sindacale. Le trattative sono in corso da almeno un anno, ma solo ora sono diventate di pubblico dominio.

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