Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e il ministro per i Beni e le Attività culturali, Lorenzo Ornaghi, hanno trasmesso ai presidenti di Camera e Senato, per acquisire il parere delle competenti Commissioni parlamentari, uno schema di decreto in cui sono determinate le quote di investimento finanziario e di programmazione nei palinsesti che le emittenti televisive sono tenute a riservare alle opere cinematografiche di espressione originale italiana. Per quanto riguarda l’obbligo di investimento, il provvedimento stabilisce per la Rai che il 3,6% dei ricavi complessivi annui debba essere destinato a produzione, finanziamento, pre-acquisto e acquisto di opere cinematografiche italiane, mentre per le altre emittenti tale obbligo riguarda il 3,5% degli introiti netti. Per quanto riguarda l’obbligo di programmazione, il testo prevede per la Rai che sia dedicato a opere italiane l’1,3% del tempo di trasmissione per i palinsesti non tematici e il 4% di quelli tematici, mentre per le altre emittenti tale disposizione riguarda l’1% del tempo di diffusione per i palinsesti non tematici e il 3% per quelli tematici. «Il decreto – secondo una nota del Ministero dei Beni Culturali – favorirà la concentrazione, a vantaggio dei produttori indipendenti, di un volume di investimenti annui valutabile, complessivamente, in circa 200 milioni di euro. Il provvedimento favorisce inoltre un consolidamento economico e finanziario delle imprese operanti nel settore, requisito fondamentale per assicurare un livello di produzione cinematografica che, oltre ad essere soddisfacente dal punto di vista economico, continui a preservare e raccontare l’identità culturale del nostro Paese». Una volta emanato, il testo concluderà un percorso iniziato con il decreto legislativo 122/1998 e più volte rivisto nel corso degli anni (decreti legislativi 177/2005 e 44/2010). “Attraverso questo decreto – hanno dichiarato i ministri Passera e Ornaghi – diamo certezza normativa e di investimenti alla cinematografia italiana, un settore fondamentale per lo sviluppo economico e culturale del Paese. Favoriamo inoltre – hanno proseguito – un significativo rafforzamento della sinergia fra chi produce i film in maniera indipendente e chi li diffonde, come le emittenti televisive. La cinematografia italiana ha tutte le carte in regola per svolgere un ruolo fondamentale sul fronte della nostra identità culturale, dell’innovazione, della creazione di posti di lavoro, confrontandosi con l’agguerrita concorrenza internazionale” hanno concluso i due ministri.
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