Un anno, il 2024, che si preannuncia sfidante e ottimista, quello di Sky Media, proprio alla luce dei risultati raggiunti nel 2023. A parlarne, in un incontro con la stampa, Giusy Violante, Sky Media Italia, Managing Director. Con lei, due manager che recentemente sono entrati a far parte del suo team Marco Ravasi, Sales Director, Luca Centurioni, Marketing Director. «Ho aiutato a ricostruire il racconto del prodotto advertising Sky, con una strategia di posizionamento premium», commenta Violante.
I NUMERI
«I numeri sono la conseguenza del lavoro fatto», prosegue. Il 2023, dunque, vede la raccolta Sky Media crescere del 4,5% (dato attribuito da Nielsen) e quindi un andamento migliore rispetto al complessivo mezzo tv (+2,1%) e del mercato adv totale (+2,6%). Un dato che sale a +8% col digital. Rispetto al 2022, il consolidamento dell’investimento per singolo advertiser cresce del 6%, con picchi ulteriori in settori merceologici tradizionalmente legati al mondo Sky, come l’automotive (+8%) e le telecomunicazioni (+25%). Il 2023 ha visto la concessionaria Sky superare i 1100 clienti, grazie a un portfolio composto da oltre 70 canali tv, 2 aeroporti e un network di oltre 200 siti. Risultati che hanno fatto tornare la concessionaria ai volumi «pre Dazn» (prima, dunque, del passaggio dei diritti della Serie A allo streamer). Ora che i diritti sono tornati in casa Sky, Violante afferma che «Il 2024 sarà l’anno del sorpasso rispetto al mondo dei diritti del calcio». Ma il calcio non è il solo elemento dominante tra i contenuti Sky, che anzi trova – diversamente al passato – una sorta di equilibrio tra gli altri due «driver di contenuto», ovvero le news e l’entertainment. Il tennis (Sinner ha giocato un ruolo strategico, ma il merito non è solo suo, spiegano) e la Formula 1 si sono dimostrati property particolarmente importanti, capaci inoltre di attrarre un pubblico più giovane e incrementare la presenza delle donne.
CLIENTI IN CRESCITA
Un risultato che si deve anche alle relazioni con i nuovi investitori, come personal care e luxury, che hanno incrementato la spesa media rispettivamente del 12% e del 16%. Spiega Violante: «Anche categorie merceologiche meno “ovvie”, per esempio, quelle appartenenti al mondo del lusso (che preferisce il vod per un tema di brand safety), bellezza, viaggio e apparel, ci hanno scelto sia per la pianificazione tabellare che per proposte di brand solution». Alta anche la reach settimanale (nella combinazione di tutte le piattaforme dell’ecosistema Sky Media) che supera l’80% del target. A dare valore alle audience Sky Media sono le community ingaggiate sulle varie piattaforme, rappresentati dalle oltre 870 milioni di interazioni generate nel 2023, di cui il 70% da contenuti sport.
GLI STRUMENTI
La forza della concessionaria, come evidenzia da Violante, è nell’ecosistema integrato di Sky Media, composto da pay tv, free to air, on demand (Sky Go, Sky on demand, Now e Pluto Tv), digital, out of home. C’è anche l’audio advertising, con Sky Podcast, tanto che, scherzando, si potrebbe dire che manchi solo un mezzo come la radio, territorio per Sky potenzialmente interessante, pur essendo la media company «video nativa». Da segnalare il ruolo svolto da Now, che offrendo sia contenuti in modalità lineare che on demand risulta il solo streamer a vedere aumentato il tempo dedicato (fonte, Agcom). L’offerta pubblicitaria comprende, oltre alla proposta tabellare e alle brand solution, soluzioni tecnologiche quali addressable tv (con Sky Adsmart), Hbbtv, pianificazioni digital, fluid content, YouTube, Sky Advertising Manager (che permette alle pmi di pianificare in autonomia sulle piattaforme della concessionaria) e i dati di prima parte Sky.
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