Il Tar del Lazio ha confermato la sanzione contro la Rai per quanto riguarda la presunta pubblicità occulta a Instagram durante l’edizione del Festival di Sanremo 2023. La multa è pari a 123.498 euro contro i 175mila della sanzione iniziale. Questo perché è stata annullata la sanzione a carico di Rai da 51.645 in merito alle “Cartoline” create per promuovere la Regione Liguria e definite comunicazione istituzionale degli enti pubblici (quindi non comunicazione commerciale).
LA MULTA PER IL CASO INSTAGRAM
Rai ha già annunciato l’intenzione di presentare appello al Consiglio di Stato contro la multa da 123.498 euro per presunta pubblicità occulta a Instagram. Il Tar ha giudicato l’ammontare «proporzionato al bilancio (evidentemente) multimilionario della RAI». È stata invece respinta la richiesta del Codacons di estendere la sanzione ad Amadeus e ai co-conduttori del 73° Festival di Sanremo, e in particolare Chiara Ferragni, «in quanto estranei alle sanzioni amministrative decise dall’Autorità per le Comunicazioni».
Il Tar ha dato atto a Rai che non è stato stipulato alcun accordo commerciale tra Rai e Instagram, né tra Ferragni, Amadeus e Instagram, ma ne ha contestato l’uso per «aumentare l’audience», e in particolare il pubblico più giovane.
LA SENTENZA
Di seguito, alcuni stralci significativi della sentenza del Tar del Lazio, leggibile qui.
- Il ruolo di Instagram nelle puntate di Sanremo 73: «La realtà oggettivamente constatabile è, quindi, che la RAI ha individuato sin dalla fase organizzativa della manifestazione canora una co-conduttrice che ha consolidato e che identifica la propria popolarità nel social Instagram; e che, non secondariamente, ha incentrato parte delle proprie prestazioni professionali nel corso del Festival alla “pianificata” apertura (in diretta TV, anzi in mondovisione) del profilo Instagram del conduttore Amadeus»,
- Il ruolo di Instagram per attrarre il pubblico più giovane: «Non si è trattato, certamente, di improvvisazioni del momento, quanto, piuttosto, di una ragionata ed intenzionale condotta che ha costituito parte integrante dello spettacolo: e che, quindi, ha sì favorito il coinvolgimento del pubblico più giovane, ma ha parimenti determinato un effetto (occultamente) pubblicitario in favore del predetto social network». […] «Non è, pertanto, ignorabile che l’implementazione del bacino degli spettatori (dichiarato obiettivo di carattere editoriale) abbia assicurato notevoli ricadute sia in favore dell’azienda pubblica, sia, ancora, della concessionaria Rai Pubblicità, sia, infine, dello stesso social Instagram».
- L’effetto promozionale di Instagram: «È palese che la strategia in questione non avrebbe che potuto determinare un effetto promozionale (però mascherato al pubblico) che ha assicurato sia alla RAI (nelle sue articolazioni operative: compresa la concessionaria pubblicitaria) che al social Instagram un’utilità vicendevole, naturalmente legata alle finalità tipiche della pubblicità televisiva» […] «È, allora, manifesta – nella pubblicità – l’intersezione fra il profilo editoriale, connesso alla produzione ed allo scambio di idee, informazioni e sentimenti, ed il profilo economico, connesso ai vantaggi di carattere commerciale e/o promozionale che derivano dal predetto scambio».
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