Prende forma il decreto legislativo che andrà a recepire la direttiva europea sui servizi media audiovisivi. Sarebbero oltre 70 gli articoli previsti nel testo, anticipato da AdnKronos, che andranno a impattare in particolare gli investimenti nelle produzioni italiane e l’affollamento pubblicitario. L’esame preliminare del testo sarebbe previsto nel prossimo Consiglio dei ministri.
GLI OBBLIGHI PER GLI OTT
Lo schema di decreto punta a raddoppiare gli obblighi di investimento nei prodotti italiani ed europei da parte degli streamer. Un passaggio obbligato nel recepimento della direttiva, cui stanno lavorando anche altri Paesi, come la Francia e la Spagna. In Italia, la quota di investimenti passerebbe dal 12,5%/20% per le opere europee a una quota unica: si parte da un 17% per il 2022 per arrivare nel 2025 a un 25%. Di queste, almeno il 50% dovrà essere riservata a opere di espressione originale italiana.
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Novità anche per il mercato pubblicitario e le tv commerciali. Le tv in chiaro, come Mediaset o La7, vedrebbero la loro quota di affollamento passare dal 18% al 20% orario. Ampliato il limite di affollamento anche per Sky, dal 12% al 15%. Per la Rai, il tetto agli spot sarebbe pari al 6% durante la giornata e al 12% in prima serata.
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