Critiche al nuovo Contratto di Servizio tra Stato e Rai da parte del presidente Agcom, Marcello Cardani, ascoltato in Commissione di Vigilanza. Secondo Cardani non sarebbero state tenute in considerazione le indicazioni fornite dall’Authority, a partire dalla ripartizione tra risorse fra canone e pubblicità. Ignorata inoltre l’indicazione di specificare le linee per «una applicazione uniforme dei limiti di affollamento pubblicitario alla generalità dei canali», al fine di consentire un efficace esercizio dell’attività di vigilanza da parte della stesso Agcom. Cardani ha chiesto uno sforzo maggiore «per consentire una più puntuale verifica dell’uso delle risorse pubbliche rispetto a quelle commerciali e il controllo della non distorsione della concorrenza», prevedendo per esempio obblighi di trasparenza e pubblicazione delle offerte presentate agli inserzionisti. Critiche anche al meccanismo basato sui generi per individuare “il contenuto minimo obbligatorio” del servizio pubblico: un meccanismo “neutrale” rispetto alla qualità del servizio pubblico che non consentirebbe di garantire se il canone sia effettivamente utilizzato per programmi distintivi rispetto a quelli commerciali.
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