Si intensificano le interpretazioni sul ddl del governo sulla riforma della Rai che alla lettera A dell’art. 5, predispone l’abolizione degli articoli 17 e 20 della legge Gasparri. Ciò vuol dire che verrebbe a decadere quanto predisposto dalla legge citata, che a sua volta confermava la Mammì, ovvero che la messa in onda degli spot da parte di Viale Mazzini non può superare la soglia oraria del 4% settimanale di programmazione e del 12% orario. La Rai, di fatto, potrebbe quindi superare quella soglia e – volendo – andare a intaccare le quote altrui. Alcune stime (ottimistiche?) parlano di almeno un miliardo di introiti in più, il che consentirebbe di cancellare in tutto o in parte il canone, facendolo entrare allo stesso tempo in un contesto in cui si tiene conto della fiscalità generale dell’utenza.
(in allegato il testo del ddl completo)
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