Con la pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale”, lo scorso venerdì, della delibera Agcom 442/12/Cons, si sottopone a consultazione pubblica lo schema di provvedimento del nuovo Piano di numerazione automatica dei canali Dtt (Lcn). Alle tv locali vengono attribuiti i numeri da 10 a 19 e da 71 a 99 del primo arco di numerazione, la stessa successione si ritrova nel secondo e terzo arco, mentre il settimo è riservato al comparto. Le numerazioni sono attribuite secondo graduatorie regionali predisposte dal Ministero dello sviluppo economico. I punteggi sono assegnati sulla base della qualità della programmazione (valutata in base al piano editoriale degli ultimi cinque anni e al numero dei dipendenti impiegati), preferenze degli utenti e radicamento nel territorio (valutate in base agli indici di ascolto, storicità e grado di copertura). Secondo l’associazione Aeranti-Corallo, sono molte le problematiche del nuovo piano, a partire della quantità di Lcn previste (216 tra il 1°, 2°, 3° e 6° arco di numerazione), giudicata insufficiente: ne servirebbero altre 100-150. Vanno inoltre trovate modalità per la definizione degli indici di ascolto, sulla base dei dati Auditel degli ultimi tre-cinque anni. L’associazione sottolinea che i dati utilizzati dovrebbero essere ante-switch-off, ma relativamente a quel periodo, Auditel dispone solo dei dati delle imprese che ne hanno fatto richiesta (meno del 20% del totale). Nel testo, inoltre, mancano i criteri di riscontro dei dati relativi alle programmazioni e risulta difficile rilevare la storicità delle reti per i periodi precedenti al censimento della legge “Mammì”. Lo schema non disciplinerebbe le modalità per l’eventuale condivisione delle numerazioni da parte di fornitori di contenuti subregionali e mancherebbe la definizione dei criteri per l’individuazione delle macro-aree per le attribuzioni pluriregionali.
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