Nell’agenda dei grandi gruppi media non ci sono solo Europa e America. Africa, India e Asia sono i nuovi obiettivi di espansione, come dimostrano le più recenti operazioni di partnership e acquisizione. Facciamo dunque una breve panoramica delle ultime novità.
Soltanto ieri, lunedì 26 febbraio, la francese Canal+ Group ha annunciato un’ulteriore espansione in Asia con l’acquisizione di un ulteriore 30% di Viu, servizio streaming Ott attivo in Asia, Medio Oriente e Sud Africa. Canal+ completa così i termini degli accordi fissati a giugno 2023: l’investimento è pari a 300 milioni di dollari. La quota complessiva di Canal+ è pari al 51%.
Paramount Global ha scelto invece la piattaforma panafricana MultiChoice per il lancio di Paramount+ sul continente africano. Accordi di questo genere sono stati siglati anche in Grecia (con Cosmote), Belgio (Streamz), Filippine (Blast TV) e JioCinema (India). L’accordo di licensing è stato gestito da Paramount Global Content Distribution. MultiChoice non è nuova ad accordi di questo tipo: è infatti partner di Sky e NbcUniversal per Showmax. Secondo le previsioni di Digital Tv Research, entro il 2029 gli abbonati Svod nell’Africa subsahariana raggiungeranno quota 16 milioni contro i 7 milioni della fine del 2023. Il 59% di essi sarà localizzato in Sud Africa e Nigeria.
E poi c’è l’India: secondo quanto riportato da testate come The Wall Street Journal e Bloomberg, sarebbe stato raggiunto un accordo preliminare tra Viacom18 (società che fa capo a Reliance Industries, Paramount Global e la Bodhi Tree Systems di James Murdoch) per acquisire il 60% delle operazioni di The Walt Disney Company nel Paese. Un’attività che è stata valutata in 3,9 miliardi di dollari. Disney è presente sul territorio con Star India e Hotstar: ora, il gruppo manterrebbe un 33% della unit, Reliance il 61% e Bodhi Tree il 6%. A far decidere Disney di cedere parte del business sarebbe stata la perdita dei diritti streaming e broadcast della Indian Premier League di cricket, andati appunto a Viacom18 e che sostanzialmente avrebbe generato un “travaso” di abbonati.
L’operazione dovrà comunque essere soggetta al vaglio delle Authority. Si tratterebbe comunque di un passo importante per il mercato audiovisivo indiano dopo il fallimento della fusione da 10 miliardi di dollari tra Zee Entertainment Enterprises e le attività indiane di Sony. Le trattative, durate oltre due anni, non sono andate a buon fine proprio a causa di problemi normativi. Sony avrebbe però accusato Zee di presunte violazioni, negate da quest’ultima.
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