Nell’Europa dei Big5 internet domina la pubblicità

Il report Investimenti pubblicitari BIG(5)_FY2023 di Confindustria RadioTv mette a confronto i risultati del mercato
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Nel 2023, il valore complessivo degli investimenti pubblicitari dei Big5 è stato pari a 98,6 miliardi di euro, per un incremento del 4,8% sul 2022. Il dato è stato pubblicato da Confindustria RadioTv nel suo Investimenti pubblicitari BIG(5)_FY2023, report che mette a confronto la spesa pubblicitaria nei cinque grandi Paesi europei, Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Spagna. I 5 Paesi valgono circa il 64% del mercato complessivo europeo (IAB 29, perimetro IAB relativo a 29 Paesi incluso il Regno Unito). La televisione lineare ha raccolto 16,5 miliardi di euro (17% della quota di mercato Big5), con una flessione del 6,7% sul 2022. La Televisione lineare si conferma ancora un mezzo rilevante in Italia e Spagna con una quota rispettivamente del 36,8% (3,6 miliardi di euro nel 2023) e 22,1% (1,7 miliardi).

INTERNET DOMINA

È internet il mezzo principale su tutti i mercati: nel Regno Unito vale l’81% (33,7 miliardi di euro) contro il 10,8% della televisione. In Germania vale il 55,4% del mercato (13,1%), mentre in Francia vanta una quota del 58,7% (9,4 miliardi di euro). In Spagna vale il 59,7% del mercato pubblicitario, in Italia il 49,5%. La stampa ha perso il 5,5%, fermandosi a 8,5 miliardi con una quota complessiva del 9%. La Radio vale poco meno di 3 miliardi, mentre l’Out-of-Home (OOH), grazie allo sviluppo della componente digital, si attesta a circa 4,7 miliardi di euro (+7,5%). Il cinema chiude con un valore di 430 milioni (+4,7% rispetto al 2022).

IAB29

Gli investimenti pubblicitari in Europa (perimetro IAB relativo a 29 Paesi incluso il Regno Unito) hanno infine chiuso l’anno 2023 in crescita del 6,7% (+9,7 miliardi di euro rispetto al 2022), per un valore complessivo di mercato pari 154,3 miliardi di euro (144,6 miliardi nel 2022). Nell’ultimo anno, il mercato risulta essere sopra i valori pre-Covid (2019) del 25,7% (+31,5 miliardi di euro circa) ma, in molti Paesi, «le persistenti difficoltà economiche hanno condizionato fortemente le dinamiche interne». La crescita si deve esclusivamente al mezzo internet, arrivato a quota 97 miliardi (+11,1%) e una quota pari al 63% del totale.

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