Nell’incertezza post-elettorale, mentre è difficile ipotizzare nuove leggi su editoria e antitrust televisivo, lo schema di regolamento dell’Agcom, dopo essere stato modificato, è tornato alla commissione Ue. Non sarebbero più sei mux in gara, tre per cinque anni e tre per 20 anni, ma solo questi ultimi messi all’asta, con una diversa composizione delle frequenze. Il nuovo testo esclude dalla gara Mediaset, Rai e TiMedia, con Sky che potrebbe competere per un multiplex, deciso a priori dall’Agcom. L’obiettivo dell’Autorità è utilizzare le frequenze sottratte alla gara per sanare le interferenze dovute alle modalità di attuazione del Dtt. La gara era stata indetta dal governo Monti, annullando il precedente beauty contest indetto dal governo Berlusconi. Se riceverà il via libera da Bruxelles, l’Agcom affiderà il nuovo regolamento al dicastero dello Sviluppo, che dovrà emanare bando e disciplinare di gara. Il successore di Corrado Passera dovrà tener conto delle politiche attuate da Europa e Stati Uniti per liberare le frequenze sottoutilizzate e aumentare le risorse frequenziali per la banda larga mobile.
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