Con un emendamento al decreto-legge Milleproroghe il Governo si intesta la facoltà di modificare, già da quest’anno, l’importo dei diritti d’uso delle frequenze tv per i maggiori operatori come Mediaset e Rai. «L’importo dei diritti amministrativi e dei contributi per i diritti d’uso delle frequenze televisive in tecnica digitale è determinato con decreto del ministero dello Sviluppo Economico in modo trasparente, proporzionato allo scopo, non discriminatorio e obiettivo, sulla base dell’ambito geografico del titolo autorizzato», si legge nell’emendamento presentato alle commissioni congiunte Bilancio e Affari costituzionali della Camera. Nella versione precedente del Milleproroghe, invece, la questione degli importi era congelata fino alla fine del 2015. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, è intervenuto sulla vicenda, dopo essere stato accusato da rappresentanti di Forza Italia di compiere una rappresaglia contro Silvio Berlusconi: «L’emendamento in questione riporta alla piena titolarità del Governo la riforma delle norme relative al canone frequenze, che abbiamo annunciato già da agosto 2014 con una lettera scritta ad Agcom». Per il sottosegretario, «le norme vigenti non prendono compiutamente atto del passaggio dall’analogico al digitale e determinano quindi distorsioni ed un onere eccessivo sugli operatori di rete».
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