Francia: dalle quote 1,5 miliardi per l’audiovisivo

Da NPA Conseil le stime sull’applicazione del sistema di quote nei prossimi cinque anni. Contraria Netflix
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L’obbligo per i servizi svod di investire tra il 20 e il 25% del fatturato annuale nella creazione di contenuti francesi potrebbe fornire alla produzione televisiva e cinematografica fondi aggiuntivi tra gli 1,2 e 1,5 miliardi di euro tra il 2021 e il 2024. A dirlo è la società di ricerca NPA Conseil sulla base delle previsioni degli effetti della nuova legge francese in applicazione della direttiva europea sui Servizi media audiovisivi, il decreto Smad. Secondo la ricerca, nel 2021 il contributo dei servizi svod (francesi e internazionali operanti in Francia) sarebbe intorno ai 101/126 milioni di euro, per poi salire a 280/350 milioni nel 2022, 372/465 milioni nel 2023 e 484/605 milioni nel 2024. Crescerebbe nel frattempo l’attività dei principali servizi svod nel Paese: nel 2023 raggiungeranno il 50,6% delle famiglie francesi, per ricavi totali pari a 4 miliardi.

NETFLIX CONTRO

Secondo le stime, Netflix diventerebbe così il principale svod “investitore”: con una quota pari al 42% dei contributi annuali. La piattaforma, però, è contraria al sistema di quote del cosiddetto decreto “Smad”. Come riporta Le Figaro, infatti, a fine agosto il gruppo ha presentato ricorso contro il decreto. In Italia, dove si stanno ancora definendo i nuovi obblighi, il gruppo ha già espresso le sue critiche contro quanto previsto dallo schema di decreto.

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