Arrivano i licenziamenti anche per Disney. A seguito della presentazione dei risultati del primo trimestre dell’anno fiscale 2023 (al 31 dicembre 2022) il Ceo Bob Iger ha annunciato 7 mila licenziamenti, pari a circa il 3,6% della forza lavoro globale. L’obiettivo è risparmiare 5,5miliadi di costi e rendere profittevole il business streaming, che sconta ancora forti investimenti. Iger prevede inoltre una ristrutturazione delle attività in tre segmenti: una unità entertainment (film, televisione e streaming), unità Espn (focalizzata sullo sport) e l’altra relativa ai parchi (Disney parks, experiences and products). «Dopo un solido primo trimestre, ci stiamo imbarcando in una trasformazione significativa, che massimizzerà il potenziale dei team creativi di livello mondiale e i nostri brand e franchise senza eguali», ha dichiarato Bob A. Iger. La rimessa al centro della creatività (già annunciata al momento della successione a Chapek) va di pari passo, dunque, con l’esigenza di «ridurre le spese» (3 miliardi nei prossimi anni).
IL PRIMO TRIMESTRE 2023
I ricavi crescono dell’8% sul primo trimestre dell’anno fiscale 2023, a 23,5 miliardi di dollari. Il reddito operativo risulta in flessione del 7%, a 3 miliardi. L’area Disney Media and Entertainment Distribution risulta stabile a 14,7 miliardi (+1%), per un reddito operativo in flessione di 10 milioni. mentre l’area Disney Parks, Experiences and Products cresce del 21%, a 8,7 miliardi, con un margine operativo di 3 miliardi.
Disney+: -1% sugli abbonamenti
Dei 14,7 miliardi di ricavi che compongono l’area Disney Media and Entertainment Distribution, 7,2 miliardi sono imputabili ai canali lineari (-5%, di cui -21% i canali internazionali, che sono stati in buona parte dismessi), 5,3 miliardi alla divisione Direct-to-consumer (+13%) e 2,4 miliardi all’area Content/Sales/Licensing and other (+1%). Tutti i segmenti vedono redditi operativi in flessione: 16% per l’area canali lineari, -78% la divisione Direct-to-consumer e oltre -100% l’area Content/Sales/Licensing and other. In particolare, l’area Direct-to-consumer vede perdite pari a 1,1 miliardi, dovute in particolare a Disney+ (a causa degli alti costi di programmazione, produzione e tecnologie, in parte controbilanciati da un incremento dei ricavi da abbonamento e una flessione dei costi di marketing) e Hulu, in parte controbilanciate da un miglioramento di Espn+.
Al 31 dicembre 2022 Disney+ conta 161,8 milioni di abbonati (-1% rispetto al trimestre precedente) di cui 46,6 milioni domestici (Usa e Canada) e 57,7 milioni internazionali (esclusi Disney+ Hotstar). Espn+ conta 24,9 milioni di abbonati e Hulu 48 milioni. A livello globale Disney+ conta un Arpu di 3,93 dollari.
© RIPRODUZIONE RISERVATAIn caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it