Disney+ non basta: arriva Star

Disney+ non basta. Disney ha infatti annunciato per il prossimo anno il lancio di una nuova offerta internazionale direct-to-consumer, Star. La piattaforma offrirà programmi di intrattenimento prodotti dai vari brand Disney, tra cui Abc Studios, Fox Television, Fx e 20th Century Studios; il servizio avrà un target più adulto e non conterrà contenuti di terze parti, come accade invece con Hulu, che resta a questo punto “confinato” al mercato statunitense, toccando nel terzo trimestre dell’anno quota 35,5mln di abbonati (+27% sull’anno). L’annuncio è stato fatto dal Ceo di Disney, Bob Chapek, in occasione della presentazione dei risultati del terzo trimestre del colosso media (al 27 giugno 2020), che ha visto ricavi in flessione del 42% a 11,77mld di dollari e perdite per 5mld, per la maggior parte dovute al segmento Parchi tematici, chiusi da aprile fino a giugno per effetto della pandemia: il settore ha generato perdite per 1,96mld e ricavi per 983mln, per una flessione dell’85%. The Walt Disney Group ha superato la soglia dei 100mln di abbonati a livello mondiale, di cui 60,5mln di Disney+ e 8,5mln di Espn+. Il settore Direct-to-Consumer & International ha registrato ricavi per 3,97mld di dollari (+2%) e un reddito operativo in perdita per 706mln (meglio della previsione degli analisti, che stimavano una perdita pari al miliardo). Leggera flessione per l’area Media Networks: ricavi a 2%, a 6,56mld di dollari e reddito operativo in crescita del 48% a 3,15mld di dollari. Si dimezzano invece i ricavi del settore Studio Entertainment, che si fermano a quota 1,78mld di dollari (55%).

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