Tax credit maggiorato per consentire la ripresa delle produzioni; un fondo assicurativo garantito dal Mibact; il raddoppio del Fondo annuale per lo sviluppo degli investimenti produttivi; la cancellazione del prelievo dello Stato sul canone Rai pari a 180mln l’anno che danneggia gli investimenti del servizio pubblico sulle produzioni audiovisive e cinematografiche: sono le proposte di Apa – Associazione produttori audiovisivi, presentate dal presidente Giancarlo Leone davanti al Presidente del Consiglio Conte ed il ministro MiBact Franceschini nel corso della quinta giornata degli Stati Generali dell’Economia di Villa Pamphilj. 1. Raddoppio dei fondi. A oggi, i produttori investono annualmente nel settore un miliardo di euro e la filiera produttiva coinvolge direttamente e indirettamente circa 200mila lavoratori. Il Fondo per lo sviluppo degli investimenti cinema e audiovisivo attualmente riconosce annualmente almeno 400mln di euro per l’intera filiera: “400mln non coprono le esigenze produttive in condizioni normali e non possono farlo in era Covid. Per l’intera filiera questa soglia dovrebbe essere almeno raddoppiata”, ha dichiarato Leone. 2. Tax credit da rivedere. Da riformare il tax credit, strumento principe sfruttato dai produttori per accedere al Fondo: “Per quest’anno mancano all’appello del credito per necessità produttive circa 50mln, che se concessi sarebbero in grado di non lasciare indietro nessuno, di far ripartire la macchina produttiva e di assicurarne il pluralismo, di ripristinare la piena occupazione che c’era prima del Covid, e di garantire anche alternative alle coperture assicurative che sono oggi un problema serio e grave in assenza di una garanzia pubblica. In caso contrario si profila un possibile fermo delle produzioni”. 3. La proposta per il 2021. Per il 2021 Apa propone di “superare il plafond del Fondo con un provvedimento che faccia rientrare il Tax credit nella fiscalità generale o comunque con sistemi di rendicontazione tra i ministeri competenti in grado di interpretare i fabbisogni correnti e in prospettiva che sono ben noti al Mibact di cui riconosciamo competenza, efficienza e centralità”. 4. Il ruolo di Rai. Leone ha chiesto inoltre di rivedere il meccanismo di prelievo dello Stato dal canone in bolletta che riduce dai 90 euro nominali a 74 euro quanto realmente incassato da Rai. “Ciò facendo potreste, dovreste, riconoscere a RAI annualmente in tutto o in parte quei 180mln (270mln se si considera anche la tassa per la concessione governativa) che oggi vengono sottratti al canone”. Una parte di quanto restituito, a questo punto, potrebbe essere reinvestito nell’industria culturale nazionale e nella produzione indipendente di contenuti di qualità. © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it