Adv e minori: nel 2006 i 13-18enni hanno subìto 4.202.096 secondi di pubblicità

Spot ok, ma con moderazione. Il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni riassume così il suo pensiero sul rapporto tra pubblicità e minori, tema al centro di un convegno durante il quale è stata presentata una ricerca sui dodicenni realizzata da L’Osservatorio sull’immagine dei minori, promosso da I Pinco Pallino, in collaborazione con Unicef Italia. Dallo studio, che raccoglie le opinioni di 700 ragazzi tra i 10 e i 12 anni su alcuni spot pubblicitari trasmessi in prime time, emerge una generazione di ragazzi attratti dalla pubblicità, ma consapevoli del ruolo della famiglia e della scuola. Il ministro, per il quale il rapporto bambini-pubblicità implica una «battaglia multimediale», quindi non circoscritta alla sola tv, cita i dati Auditel, secondo i quali «i dieci programmi più visti dalla fascia 4-12 anni sono tutti in prima serata, con uno share del 48-50%. Il problema non è quindi delimitabile alle fasce protette e ai programmi rivolti ai bambini». Nel 2006, la fascia 13-18 anni ha subìto 4.202.096 secondi di pubblicità, pari a 97 spot all’ora. Nel nuovo contratto di servizio Stato-Rai, Gentiloni ricorda l’inserimento di una «forte limitazione degli spot prima e dopo i programmi per bambini», la norma per cui i trailer dei programmi in onda dopo le 22 non possono andare in onda in fascia protetta e quella secondo la quale le scritte che sconsigliano la visione ai minori devono essere permanenti.

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