Cinque regole per lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale nel processo di scrittura. Così gli sceneggiatori di tutto il mondo hanno preso posizione contro l’intelligenza artificiale, o meglio, il suo abuso. Federation of Screenwriters in Europe (FSE) e International Affiliation of Writers Guild, le associazioni di riferimento per i sindacati degli autori sceneggiatori in Europa e nel mondo (per una rappresentanza complessiva di 67mila sceneggiatori e autori professionisti), hanno pubblicato un set di regole per scongiurare i pericoli che l’intelligenza artificiale può e potrà creare ai professionisti creativi. Queste, dunque, le cinque regole firmate dai due gruppi:
- Solo gli sceneggiatori possono creare materiale letterario. Gli LLM (modelli linguistici di grandi dimensioni, come GPT di OpenAI) o qualsiasi altra forma presente e futura di intelligenza artificiale non possono essere usati al posto degli sceneggiatori
- Lavorare per creare meccanismi di trasparenza e responsabilità obbligatorie e per far sì che gli sceneggiatori e autori siano informati nel caso materiale generato con l’IA sia usato per scrivere, riscrivere, sistemare o portare a termine servizi di scrittura
- Sostenere meccanismi di licensing che richiedano il consenso esplicito e informato per l’uso della proprietà intellettuale nell’addestramento dell’IA con l’obiettivo di assicurarsi che solo la proprietà intellettuale che sia stata data in licenza per tali usi venga inclusa nei dataset di LLM commercializzati o in altre forme presenti e future di IA
- Assicurarsi che solo gli esseri umani siano titolari dei diritti d’autore e siano riconosciuti sotto la legge del copyright nell’ambito di materiali generati dalle macchine
- Sostenere una remunerazione equa per l’uso della proprietà intellettuale degli autori negli LLM o in altre forme presenti e future di IA
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