Il Tribunale di Milano ha rigettato i reclami presentati da Vivendi e da Simon Fiduciaria contro il provvedimento di primo grado emesso dallo stesso Tribunale il 3 febbraio scorso, con il quale venivano respinte le richieste cautelari francesi per la sospensione delle delibere Mediaset che davano vita a Mfe – Media for Europe (votate dall’assemblea il 4 settembre 2019 e 10 gennaio 2020). Il comportamento di Vivendi è stato pari a quello di un concorrente, e non quello di un socio, secondo i giudici Milanesi. «Vivendi si pone obiettivamente in situazione di potenziale conflitto con Mediaset sul piano dell’espansione nei mercati europei dei media. Ne consegue che valutata la posizione delle due società è facile riconoscere che Vivendi ben può trovare funzionali ai suoi amplissimi interessi strategie di limitazione e compressione dell’attività di Mediaset», si legge nella delibera riportata dal comunicato Mediaset. Secondo i giudici, inoltre, il progetto Mfe sarebbe stato accolto favorevolmente dal mercato, a differenza della tesi di Vivendi: «Risulta del tutto priva di fondamento l’affermazione delle reclamanti secondo cui l’operazione in questione sarebbe unanimemente criticata da advisor indipendenti».«L’operazione di Fusione presenta una consistente razionalità economica e commerciale e costituisce per il gruppo Mediaset un importante obiettivo strategico per costituire un player leader nel mercato europeo della comunicazione e dei media».
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