Ennesima sterzata nella disputa tra Vivendi e Mediaset Premium. La prima mossa è stata del colosso francese, attraverso un comunicato stampa dove si legge che «l’unica risposta all’approccio costruttivo di Vivendi è stata una serie di dichiarazioni pubbliche aggressive e di iniziative legali da parte di Mediaset e Fininvest». Vivendi mette in evidenza come «il business plan ricevuto da Mediaset Premium che prevede il raggiungimento del break even point nel 2018, è irrealistico». Fine delle trattative amichevoli, quindi, con Vivendi che si «riserva il diritto di prendere tutte le iniziative necessarie per difendere i propri interessi». Non si è fatta attendere la replica del Biscione che, con un’altra nota stampa, fa sapere che i contatti con Vivendi si sono fermati a luglio, e che quindi non ci sarebbero stati gli incessanti tentativi di trovare soluzioni alternative. Rispetto ai riferimenti al business plan irrealistico, per Mediaset si tratta di «ingerenze inappropriate sulle attività di un rilevante asset industriale di una società quotata». Per Cologno non resta che risolvere la vicenda «in tribunale. Dove emergeranno chiaramente i ruoli che oggi si vogliono confondere. In tale ottica, è evidente che la richiesta di sequestro di azioni Vivendi, lungi dall’essere un’iniziativa intimidatoria, è finalizzata a tutelare gli interessi di Mediaset e dei suoi azionisti».
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