Tivù intervista GIANCARLO DE ANDREIS

L’autore, che tra i suoi lavori vanta Ballando con le stelle, Carramba che sorpresa, Ti lascio una canzone racconta a Tivù cosa manca alla televisione di oggi. Leggi il servizio “Quello che gli autori dicono” e l’intervista completa sul numero di novembre 2024 (di Francesca D’Angelo)
Giancarlo De Andreis con Milly Carlucci (Photo by Elisabetta A. Villa/Getty Images)

INNOVARE È QUESTIONE DI SFUMATURE

Quale deve essere la dialettica tra passato, presente e futuro della tv?
È difficile fare un ragionamento generico perché dipende dal target. Se parliamo dei programmi nazional popolari, che devono fare grandi numeri, bisogna lavorare nel solco della tradizione, ma con verità. […]

Che tipo di volti servono per traghettare la tv verso il futuro?
Capaci e contemporanei. I mostri sacri della conduzione sono tali proprio per la loro capacità di intercettare lo spirito del tempo: gli ultimi cinque Festival di Sanremo ne sono la prova. […] Manca ancora una nuova generazione di presentatori, ma anche in questo caso il discrimine deve essere il merito. […]

C’è un genere che più di altri avrebbe ancora molto da dire?
Dipende dalle reti, dagli obiettivi di ascolto e di target. Tuttavia, una cosa che in passato era davvero all’avanguardia, e ora si è persa, è la satira: L’ottavo nano, Pippo Chennedy Show, Avanzi erano strepitosi. Le battute di Guzzanti o Verdone diventavano immediatamente dei tormentoni: li ripetevamo tutti dal giorno dopo, e non esistevano nemmeno i social. Oggi a fare satira è rimasto solo Maurizio Crozza, che è bravissimo, ma non genera il medesimo effetto valanga. […].

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