Nel 2023 sono stati spesi 22 miliardi di euro in opere originali europee (a eccezione di news e diritti sportivi): l’Osservatorio europeo dell’audiovisivo aggiorna i dati sulla produzione originale europea nel rapporto Investments in original European content – edizione 2024. Il dato è in crescita: nel 2022 sono stati spesi 20,4 miliardi, nel 2021 17,4 miliardi. A investire di più in contenuti originali europei è il Regno Unito, con una spesa pari a 6,3 miliardi, segue la Germania con 4,5 miliardi, la Francia con 3 miliardi, la Spagna con 1,9 miliardi.
L’ITALIA
La quota di investimenti in contenuti originali in Italia risulta pari a 1,4 miliardi di euro, di cui 0,6 miliardi da parte degli streamer. A spendere sono soprattutto i broadcaster privati (il dato esclude le news), con una quota pari al 47% vs il 43% degli streamer globali e il 10% del servizi pubblici
TRA STREAMER E GRUPPI PRIVATI
Cresce il ruolo degli streamer globali, il cui investimento è aumentato del 34% nel 2023, a 5,7 miliardi, per una quota del 26% sugli investimenti complessivi. La spesa, però, è dirottata su pochi Paesi, con Regno Uniti e Spagna a detenere il 53% della quota globale della spesa degli streamer. In particolare, il Regno Unito ha catalizzato 2 miliardi di investimenti, la Spagna uno. Segue la Francia, con 0,7 miliardi, mentre Italia e Germania ne hanno conquistati 0,6 miliardi.
Netflix è il primo investitore tra gli streamer, con una spesa pari a 2 miliardi di euro. Segue Prime Video con 1,5 miliardi, Disney+ con 0,8 miliardi, Apple Tv+ con 0,5 miliardi e HBO Max con 0,4. I broadcaster sono comunque i principali attori della produzione audiovisiva europea, con investimenti pari a 16, miliardi, di cui 8,6 miliardi imputabili ad attori privati e 7,2 miliardi ai servizi pubblici.
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