Sport e diritti: si va verso l’inflazione

Negli Usa la spesa per i diritti sportivi è cresciuta del 122% nell’ultimo decennio; più prudenti i broadcaster europei, che fanno i conti con il calo generale delle audience. I dati Ampere Analysis
Jaxson Hayes #11 e LeBron James #23 dei Los Angeles Lakers (Photo by Jonathan Bachman/Getty Images)

«Con il rallentamento dei mercati televisivi, continua l’inflazione dei diritti sportivi» e in questo frangente, la spesa per i diritti dei vari campionati negli Stati Uniti sta esplodendo. A dirlo è sono i ricercatori di Ampere Analysis: nell’ultimo decennio, tra il 2015 e il 2025, la spesa per i diritti sportivi statunitensi è cresciuta del 122%, passando da 13,8 miliardi di dollari a 30,5 miliardi. Un dato superiore alla crescita dello stesso mercato televisivo.

BOOM DEI DIRITTI
I ricavi televisivi (broadcast, cable, streaming) sono cresciuti solo del 24% (da 172 miliardi a 213 miliardi), il che significa che gli investimenti nei diritti sportivi sono aumentati cinque volte più velocemente arrivando a valere oggi il 14% del totale ricavi tv. La quota di ricavi tv USA spesa in diritti sportiva è quasi raddoppiata, passando dall’8% al 14%. Gli ultimi grandi accordi (tra cui la NFL o la NBA) hanno contribuito ad accrescere il mercato.

EUROPA PIÚ CAUTA
Diversa, invece, la situazione europea dove, al contrario del trend Usa, tra il 2019 e il 2025 la crescita dei ricavi televisivi ha superato la spesa per i diritti sportivi in tutti e cinque i principali mercati europei (Big Five). Nel Regno Unito la spesa per i diritti sportivi è cresciuta il doppio rispetto ai ricavi complessivi dal 2015 e 1,6 volte più velocemente in Spagna. In Francia e in Germania, invece, la situazione è sostanzialmente in stallo. I broadcaster europei sembrano aver adottato una strategia più cauta, «che riflette il calo delle audience e le difficoltà nel promuovere la crescita dei ricavi da abbonamento», spiegano i ricercatori.

«Le differenze sui mercati sono guidate da diversi fattori, tra cui i contratti di maggiore durata negli Usa, modelli di business che mettono maggiore enfasi sulle fee degli affiliati e sulla pubblicità, piuttosto che sugli abbonamenti, e un mercato dei diritti più competitivo», commenta Daniel Harraghy, Research Manager di Ampere Analysis.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it