Dalle pagine del Corriere della sera la presidente Rai, Marinella Soldi, torna su quanto commentato nell’ultima audizione in commissione di Vigilanza, a partire da quel calo di 2 milioni di contatti al giorno persi questo autunno dalla tv tradizionale rispetto a due anni fa. Nessun pentimento sulla scelta di accettare la nomina in Rai, dopo anni di carriera in aziende internazionali (tra tutte, Discovery). Rai, ha spiegato, deve essere protagonista della trasformazione digitale ed ecologica del Paese, ma il cambiamento spaventa. Rai, continua, resta un punto di riferimento per il pubblico italiano, raggiungendo 30 milioni di italiani ogni giorno e oltre 20 milioni di utenti registrati su RaiPlay. I grandi eventi, ha ricordato, superano regolarmente i 10 milioni di spettatori.
Soldi torna a sottolineare la natura giuridica della Rai, che pone una grande sfida: “avere una leadership e una gestione capace di un doppio sguardo”, uno rivolto all’immediato, l’altro al futuro. “Questo consiglio”, ha spiegato, ha la responsabilità di cambiare l’attuale assetto Rai e metterlo al passo coi tempi. “Il contratto di servizio 2023-2027 rappresenta una grande opportunità, specie se collegata al nuovo piano industriale e, ci auguriamo, ai fondi del Pnrr”.
Ci saranno, spiega, scelte difficili, forse anche impopolari. Si tratterà, dunque, di riallocare le risorse, distribuendole diversamente tra offerta tradizionale e digitale, di un cambio di atteggiamento, competenze e culturale. La trasformazione in un servizio multimediale digitale e multipiattaforma non è rinviabile, ha dichiarato, ricordando anche come il 23% del pubblico di RaiPlay sia composto da 15-24 enni. Difesa, infine, sia delle ultime scelte in tema di informazione, il taglio ai Tgr notturni (“non si deve temere un ridimensionamento dell’informazione” e ancora, decentralizzare da Roma è un modo di ascoltare in mercato) e dei direttori dei Tg (con tre donne al vertice).
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