Riforma Rai solo dopo il rinnovo del cda

Nessuna modifica ai criteri di nomina dei vertici Rai prima della scadenza dell’attuale cda (il 4 e l’8 maggio sono previste le ultime due sedute per approvare il bilancio), anche per garantire continuità al servizio pubblico. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha spiegato ieri, durante il question time, che la riforma della Rai promessa da Mario Monti è, per il momento, archiviata. Il governo è intenzionato piuttosto ad aprire un dialogo con il Parlamento al fine di giungere in tempi rapidi a una riforma condivisa della governance della Rai. Il nuovo cda Rai verrà dunque nominato con le vecchie regole della legge Gasparri. Solo in seguito si affronterà la questione governance. Quanto alle nomine, Giarda spiega che «non appena la commissione di vigilanza designerà i membri di sua competenza, il ministero dell’Economia provvederà a presentare la propria lista di candidati». Infine, il cda di ieri ha esaminato il piano di tagli d 46mln di euro presentato dal dg Lorenza Lei per la crisi della raccolta pubblicitaria. Sono previsti tagli anhe per i tg: Tg1 -200mila euro, Tg2 -400mila, Tg3 -800mila, Tgr -200 e RaiSport -200mila. RaiFiction perde 300mln, la nuova RaiIntrattenimento scende da 3mln a 2,5mln. Rai 4 scende da 1mln a 700mila euro, mentre Rai 5 perde 1mln.

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