Regia tv, Piergiorgio Camilli: non resistere alle innovazioni

Regista, autore e direttore artistico di molte trasmissioni di prime time e sperimentali, consulente per progetti di comunicazione. Tra le sue trasmissioni: VivaRai2!, Don’t Forget the Lyrics, La Pupa e il Secchione, Guess My Age. L’intervista integrale è stata pubblicata su Tivù di luglio/agosto 2025, scarica il numero o abbonati qui

Chi è il regista oggi?
Rispetto agli impieghi “normali”, è come se noi lavorassimo al circo. Prendiamo il frustino, facciamo saltare gli animali, strappiamo risate. La chiave è adattarsi al pubblico che si ha di fronte. Noi facciamo un prodotto per la massa, come la pasta del supermercato. Dobbiamo arrivare, farci capire: vince la semplicità. […]

Quanto conta il format?
Molto. Sono stato fra i primi a studiare The Voice, prima ancora che arrivasse in Italia. Una formula consolidata: 20 camere, 4 coach. Il segreto del successo in 50 Paesi è una realizzazione “blindata”. Poi in Italia siamo bravissimi a fare i programmi. Con Don’t Forget the Lyrics, access del pre-Amadeus, abbiamo lavorato per attualizzare e rendere più contemporaneo un format che aveva oltre vent’anni.

Si può gestire l’improvvisazione?
Viva Rai2! è stato il classico programma tv dove non ci sono regole, perché è l’emanazione di un personaggio come Fiorello. Se la tv fosse un corso di laurea, ui sarebbe un master. Sulle parti del programma che lo riguardano, ha due-tre regole di ripresa a cui vuole che tu ti attenga. Per il resto, ti lascia la massima libertà. Con lui si lavora in condizioni complicate: in esterna, con dieci telecamere. Ma puoi sperimentare. Dopo quell’esperienza, io sono diventato quello adatto alle imprese impossibili, tipo Fin che la barca va, la trasmissione di Rai3 condotta da Piero Chiambretti su una barca!

In seguito ai mutamenti di fruizione, dalle piattaforme alla tv on demand, la regia è cambiata?
I quarantenni di oggi sono per metà digitali, già fruitori all’80% delle piattaforme. I giovani non conoscono la tv generalista, che sopravvive grazie al pubblico più maturo, legato agli appuntamenti consolidati. In futuro, oltre ai telegiornali, resisteranno i grandi eventi dal vivo, come ultimi baluardi […]

Qual è la chiave del successo del regista, oggi?
Circondarsi di persone con la tua stessa voglia. Gli ottimi professionisti fanno la differenza. Con una grande squadra, il risultato migliora e il merito è condiviso. (di Lucia Tilde Ingrosso)

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