Rai: situazione economico-finanziaria compromessa

La situazione economico-finanziaria della Rai del periodo 2021-2023 potrebbe essere compromessa: lo ha scritto l’amministratore delegato Rai Fabrizio Salini alla commissione di Vigilanza, come riporta la Repubblica. Il primo fattore di preoccupazione sono i ricavi da canone, inferiori a quelli del 2013: nel 2020 risultavano pari a 1,63mld di euro contro gli 1,65mld del 2013 (prima, quindi della riforma che ha visto l’introduzione dell’imposta in bolletta). Per ogni 90 euro versato dagli italiani, però, solo 74 arrivano alla Rai. L’emergenza Covid-19 ha poi generato perdite per 200mln di euro, dovute in particolare alla flessione del mercato pubblicitario, della voce canone speciale (pagato dalle imprese) e il ridimensionamento delle linee di business (l’area Theatrical, il cinema). Rai è riuscita a risparmiare 40mln in questo periodo, cui si aggiungono i 135mln risparmiati al momento per i diritti di trasmissione delle Olimpiadi in Giappone e gli Europei di calcio, rimandati al 2021. Salini avrebbe messo in campo alcune ipotesi di lavoro (precisando in seguito che non sono previsti interventi drastici) come la razionalizzazione del palinsesto, la rimodulazione del piano annuale della fiction, la rinegoziazione di alcuni contratti per i diritti sportivi, la razionalizzazione dei costi esterni immobiliari, delle locazioni, il ricorso allo smart working, e la razionalizzazione delle componenti variabili del costo del lavoro. Si parla anche di una “eventuale riduzione del perimetro di attività e/o occupazionale” (questo tramite politiche di accompagnamento e di incentivazione all’esodo, come spiegato in una nota successiva). Si ipotizza inoltre il rinvio dell’apertura di nuovi canali, in particolare quello in lingua inglese e quello istituzionale.

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