Rai Pubblicità: nessun dumping

Rai e Rai Pubblicità respingono le accuse di dumping: ieri l’ad di Rai Pubblicità Gian Paolo Tagliavia è stato ascoltato in Commissione di Vigilanza, dove ha contestato le accuse di scontistica oltre il 90% sui listini. Il manager ha ribadito che la raccolta adv consente di realizzare gli obblighi di contratto di servizio non coperti dal canone (tra i più bassi d’Europa) e si è impegnato a presentare entro luglio le politiche commerciali del prossimo autunno dove ci saranno drastiche rivisitazioni degli sconti sui listini a favore di un focus sul costo per contatto. Secondo Tagliavia quest’ultimo è più alto di quello praticato dalle tv commerciali, “grazie alla pulizia di impaginazione della nostra pubblicità” (riporta Italia oggi) e a un affollamento più basso dell’80%. Secondo Tagliavia, alla luce di un costo contatto più alto, è impossibile pensare che si possa praticare dumping. Va inoltre tenuto conto che Rai non è il soggetto dominante del mercato (la quota Rai è inferiore al 20% contro il 55,2% di Mediaset, ha spiegato), quindi non avrebbe senso accusarla di abuso di posizione dominante. Secondo quanto riportato da Italia oggi, la sua difesa non ha convinto i commissari, che hanno parlato di inadempimento delle funzioni di servizio pubblico e concorrenza sleale non solo nei confronti degli altri operatori tv, ma anche nei confronti di tv e stampa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it