Lorenza Lei, direttore generale della Rai, chiede di essere valutata per il lavoro svolto nell’intervista rilasciata a “l’Espresso” sul fuoco di critiche dell’ultimo periodo. A partire dal bilancio 2011, salvato dal rosso grazie alla manovra di rientro, tanto da proporre al cda una gratifica per i dipendenti. Riguardo ai tagli decisi, Lei commenta: ««è stupefacente che il coro di chi gridava allo spreco di certi comparti è lo stesso che si indigna quando si riducono gli sprechi», sottolineando come anche la Bbc stia operando dei drastici tagli. Sulle sedi estere, poi, il dg preferisce parlare di «ristrutturazione»: verrà infatti potenziata la sede di Bruxelles e aperta una corrispondenza a Washington. Inoltre, sottolinea che il piano industriale 2012-2014, che sarà presentato ai primi di marzo, per la prima volta sarà definito dall’interno, senza consulenze esterne. Lei si difende dalle accuse sulle nomine («ho privilegiato solo professionalità interne») e sulle assunzioni di personale a lei vicino. La sua addetta stampa, ha spiegato, era precaria da 20 anni ed è stata regolarizzata con transazione sottoscritta dall’Usigrai con il grado di capo servizio (l’ex consigliere Nino Rizzo Nervo ha però replicato sulle pagine de “il Fatto quotidiano” che il personale giornalistico viene assunto con selezione o attingendo ai bacini di precari con contratto giornalistico). Per quanto riguarda il suo ex marito, Stefano Ferri, agente monomandatario di Sipra dal 2004, Lei ha spiegato di aver informato il dg a norma di codice etico.
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