Rai: Corte dei Conti, eliminare gli sprechi

In piena estate arriva la “pagella” della Corte dei Conti sulla Rai, la valutazione sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2015: Viale Mazzini deve attivare «ogni misura organizzativa, di processo e gestionale, idonea ad eliminare residue inefficienze e sprechi, proseguendo, laddove possibile e conveniente, nel percorso di internalizzazione delle attività e concentrando gli impegni finanziari sulle priorità effettivamente strategiche», con decisioni di spesa «strettamente coerenti con il quadro di riferimento».

I numeri: la gestione 2015 ha registrato un miglioramento rispetto al 2014, con una perdita per la capogruppo pari a 49,5mln di euro rispetto al rosso di 203,4mln dell’anno precedente. Il capitale proprio è in flessione, da 828,4mln a 811,7mln, mentre si sono ridotti i debiti finanziari verso le banche: da 356mln a 51mln. Ma, spiega la Corte dei Conti, è un miglioramento solo apparente perché frutto dell’emissione obbligazionaria di 350mln effettuata a maggio, che ha permesso il rimborso anticipato di un finanziamento di 295mln di durata inferiore. Nel 2015 i ricavi hanno registrato una flessione dello 0,6%, attestandosi sui 2,335mld, mentre le entrate da canone sono cresciute del 3% a 1,63mld. Nell’anno in esame, la raccolta adv ha subìto una flessione dell’1,8%, a 585,5mln. I costi complessivi si sono però ridotti, (-3,3%), grazie all’assenza di diritti sportivi. Il flessione, -2,8%, anche il costo del personale di Rai spa. In recupero anche le perdite del gruppo Rai, da -175,8mln a 25,6mln, con ricavi in leggera crescita, +0,2% (a 3,9mln), ma adv in flessione (-2,2%).

La Corte pone l’accento anche sulla questione tecnologica: «la questione dell’offerta della Rai agli utenti, da orientare verso il recupero degli ascolti delle reti generaliste e l’incremento di quelli relativi ai canali tematici». La Relazione si sofferma sulla fiction e sulla «necessità di coniugare le tematiche oggetto del racconto con l’esigenza di preservare adeguati livelli di share con investimenti che ne giustifichino la produzione in un contesto caratterizzato da un proficuo contenimento dei costi». Infine, la Corte ha commentato la prospettiva di liquidare o incorporare alcune controllate per la necessità di un equilibrio di bilancio, evidenziando «l’esigenza di una rigorosa verifica della loro attuale necessità nel contesto di un proficuo contributo delle stesse nel perseguimento degli interessi della capogruppo».

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