Rai ha approvato il bilancio 2020, illustrato in consiglio di amministrazione dall’amministratore delegato Fabrizio Salini. Il bilancio 2020 si è chiuso con un risultato netto consolidato in pareggio e una posizione finanziaria netta negativa di 523,4 milioni. Si tratta, in questo caso, di un peggioramento rispetto al 2019, “ma comunque attestata su livelli di sostenibilità”. Sono gli effetti della pandemia. Nel 2020 le attività produttive sono state ridimensionate, generando a loro volta “un significativo ridimensionamento dei ricavi”.
I NUMERI
I ricavi 2020, infatti, registrano una flessione di quasi 147 milioni di euro (-5,5%), a causa della contrazione dei canoni (per oltre 70 milioni di euro). Una contrazione dovuta “sia a causa degli impatti negativi della pandemia su quelli speciali sia dell’effetto one-off nel 2019 della sopravvenienza per quote di canoni pregressi”. I ricavi pubblicitari sono diminuiti di circa 45 milioni di euro. In flessione anche altre fonti di ricavo, in particolare a causa delle criticità del settore cinematografico.
Nel corso del 2020, sono state adottate iniziative di contenimento dei costi, per un risparmio di circa 140 milioni, che hanno coinvolto in particolare l’area dello sport, del prodotto e degli staff. Rai evidenzia inoltre una flessione di oltre 20 milioni di euro tra i costi del personale, “anche per effetto delle ottimizzazioni realizzate in corso d’esercizio”. Proseguono inoltre gli interventi di incentivazione all’esodo, per i quali sono stati stanziati 15 milioni.
Per quanto riguarda i risultati editoriali, canali del gruppo Rai hano registrato nel 2020 il 35,2% sull’intera giornata e il 36,0% sul prime time. Le piattaforme digital hanno registrato circa 260 milioni di ore totali come tempo speso sulla piattaforma con circa 1.700 milioni di visualizzazioni (Legitimate Stream).
SI AL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ
Nel corso del consiglio di amministrazione è stato approvato anche il Bilancio di Sostenibilità 2020, comprensivo della dichiarazione non finanziaria ex D.lgs. 254/2016. È stata inoltre ratificata la la vendita dell’immobile di via Cernaia 33 (Torino) alla società Ipi.
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