Nei primi cinque mesi del 2016 Publitalia ’80 ha registrato un incremento del 4,4%; la stima per la fine del primo semestre è di un +4%. Lo ha dichiarato Stefano Sala, ad di Publitalia nel corso dell’incontro “Comunicare domani” presso Assocom. La concessionaria stima di chiudere il 2016 con un segno positivo, con un saldo migliore rispetto al mercato. Da 16 mesi consecutivi, ha spiegato il manager, la concessionaria consegue saldi in crescita, ma è ancora preso per dire che il mercato «sia fuori dal guado», ha dichiarato. Decisivo, per affrontare la crisi, è stata la collaborazione totale tra l’editore e la struttura commerciale. Il lavoro di riorganizzazione della concessionaria è completo per oltre il 90% e si presenta oggi più giovane, agile e snella. Secondo Sala, nel futuro la tv sarà ancora centrale: anche i big dell’e-commerce investono buona parte del media mix sul mezzo (per Publitalia i loro investimenti rappresentano già l’8% del fatturato). La tv resterà il core business di Publitalia, arricchito però in chiave multimediale. Sala ha messo l’accento anche sul programmatic advertising, su cui la concessionaria è al lavoro. La road map per lo sviluppo di questo segmento si compone di tre tappe: Automatic, la digitalizzazione dei processi del flusso della campagne televisive, che sarà implementata entro i prossimi sei mesi; Addressable, con l’affiancamento all’offerta tradizionale di una indirizzabile verso specifici segmenti di utenti (in partenza nel 2017 dopo un test a ottobre); Programmatic, con l’attivazione di una piattaforma capace di gestire almeno una parte di inventory con caratteristiche programmatiche assimilabili a quelle dell’online. Per quest’ultima fase ci vorrà più tempo. Cruciale in questo senso è l’esperienza del web, dove oggi il 15% dell’inventory del gruppo è venduta in programmatic.
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