Programmatic adv: cosa sanno gli inserzionisti

Il 65% dei professionisti della comunicazione in Francia, Germania, Benelux, Italia (solo il 56%), Svizzera e Spagna ha già sentito parlare del programmatic e il 74% è pronto a usarlo, dopo l’online, anche in radio, stampa e tv (70% in Italia).

Sono i risultati di una ricerca realizzata da Tbs (società di ingegneria dedicata al mondo della comunicazione e dei media) con Lens Academy (società di formazione indipendente che certifica le competenze dei professionisti della pubblicità), sulla base del database leFac.com. Il questionario è stato compilato da 1200 attori della comunicazione e della pubblicità in Italia, Francia, Germania, Benelux, Svizzera e Spagna. Tra gli inserzionisti che usano il programmatic per le campagne online, il 74% è pronto a usarlo anche in radio, stampa e tv.

Oggi il 56% sceglie di far gestire la pianificazione alle agenzie media, mentre un 31% opta per una gestione ibrida, affidata sia alle competenze interne che all’agenzia. Tra un anno, però, le quote sono destinate a equilibrarsi, attentandosi su un 41% affidato alla centrale e un 41% alla cogestione (il restante a gestione interna). In particolare, oggi il 59% del programmatic adv in Italia è gestito dalle agenzie, il 18% internamente e il 23% in sistema ibrido.

Tra un anno, le percentuali cambieranno rispettivamente in 47%, 24% e 29%. Diverse sono le sfide per l’affermazione del programmatic, a partire dalle incognite sulla qualità dell’inventario (17%), la brand safety (13%), la mancanza di trasparenza sul mercato del media (12%) e il timore di ad fraud (10%).

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