A fronte di un’ampia offerta di canali per bambini e ragazzi – 22 in totale, 13 su Sky, sette sul Dtt gratuito e tre su quello a pagamento di Mediaset – manca in Italia un’adeguata produzione locale. Prevalgono decisamente le serie straniere, soprattutto statunitensi e sudamericane, a discapito della valorizzazione della cultura locale e della pluralità dei modelli culturali. Lo rileva lo studio di Focus in Media “Infanzia e Televisione”, realizzato dall’Osservatorio sulla comunicazione dell’Università Cattolica e presentato oggi a Milano. Le produzioni locali sono particolarmente elevate in Francia e Regno Unito (dal 17 al 19%), mentre sono più basse in Germania, Italia e Olanda (intorno al 5%). In Italia, solo il contratto di servizio pubblico della Rai vincola alla presenza di cartoni animati locali, che infatti, sulle reti di viale Mazzini, arrivano al 22-23% (a fronte dell’84% di prodotti nazionali in onda sulla Bbc e di oltre il 60% su France Télévisions). Mentre la fascia preschool e school è ben presidiata, a essere trascurati, in termini di canali e contenuti, sono gli adolescenti.
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