Pluralismo: la replica di Masi

«Obbligo di rispettare la norma vigente e i principi consolidati». Questo il punto di partenza all’interno della seconda circolare inviata ieri dal dg della Rai, Mauro Masi, ai direttori di rete e di testata e ai vicedirettori generali. Dopo l’annuncio da parte del partito Futuro e libertà di voler presentare una mozione all’Agcom contro la faziosità nei tg italiani, il dg ha confermato ancora una volta le sue posizioni ricordando l’obbligo da parte del servizio pubblico del rispetto della fascia protetta e della tutela dei minori, nonché il riguardo per i principi del pluralismo e del contraddittorio nelle trasmissioni (a eccezione di quelle con un unico rappresentante politico). E ancora, Masi ha aggiunto che gli opinionisti e i tecnici di settore dovranno necessariamente essere individuati secondo i medesimi principi di pluralismo e di contraddittorio e che la figura del conduttore all’interno dei talk-show del servizio pubblico avrà l’obbligo di mostrarsi terzo ed effettivamente imparziale. Per evitate scelte politiche all’interno delle trasmissioni, Masi ha inoltre puntualizzato che la selezione del pubblico resterà nelle mani delle competenti e preesistenti strutture aziendali e non delle singole trasmissioni. Dure le repliche anche nei riguardi dei riferimenti a presunte “circolari bavaglio” da lui indette, definiti da Masi faziosi e incomprensibili.

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