Poteva la Rai applicare, nel caso della rimozione di Augusto Minzolini dalla direzione del Tg1, la legge 97 del 2011 sui dipendenti di amministrazioni o enti pubblici? Secondo gli avvocati del giornalista, no. Su questo si basa il ricorso di urgenza presentato da Minzolini per ottenere il suo reintegro alla guida del Tg. Il ricorso degli avvocati di Minzolini (in quale, intervenendo a “La Zanzara” su Radio24 ha dichiarato di capire ora i ricorsi di Michele Santoro) si basa su una sentenza della Corte di Cassazione che definisce la Rai una società per azioni, rendendo inapplicabile la legge 97/2011. Diversa la posizione degli avvocati Rai, secondo i quali la natura di società per azioni dell’azienda non inciderebbe sull’applicabilità della legge, che si riferirebbe non solo ai pubblici impiegati, ma anche ai dipendenti di “enti a prevalente partecipazione pubblica”, «tra i quali va certamente ricompresa la Rai», si legge in una nota. «D’altronde, la stessa sentenza della Cassazione – richiamando le precedenti pronunce a Sezioni Unite del 2008 e del 2009 sulla assimilabilità di Rai ad un ente pubblico – riconosce che la Rai è “regolata secondo il regime generale delle società per azioni”, ma, al tempo stesso, è “soggetta ad una disciplina particolare per determinati aspetti ed a determinati fini, riguardanti anche la giurisdizione, chiaramente dettata da interessi di natura pubblica”».
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