Come vedono questa nuova fase del mercato dell’audiovisivo italiano i suoi protagonisti? Hanno provato a dare una chiave di lettura, alla luce dei dati del sesto Rapporto sulla produzione audiovisiva nazionale di APA i manager Maria Pia Ammirati (direttrice Rai Fiction, Rai), Eleonora Andreatta (Vicepresidente per i contenuti italiani, Netflix), Alessandro Araimo (Executive Vice President – Managing Director Italy&Iberia, Warner Bros. Discovery) e Daniele Cesarano (Direttore Fiction, RTI – Mediaset). Di seguito, i passaggi principali dei loro interventi:
ARAIMO (WBD): Contenuto e marketing
Il nostro (quello italiano, ndr.) è un mercato è abbastanza diverso dalla maggior parte dei mercati mondiali, a partire dalla resilienza del mercato lineare, un unicum rispetto al resto mondo. Da parte nostra, il percorso di crescita e gli investimenti sul lineare e la piattaforma poteranno a un contributo nel settore audiovisivo italiano nel suo complesso, e quindi a un aumento degli investimenti. L’editore oggi si deve immergere in una nuova situazione in cui deve essere in grado di distribuire contenuti in maniera più ampia possibile. Sei destinato a convincere il tuo pubblico. Sarà fondamentale, oltre al contenuto, anche il marketing, che è una componente ormai costituente del processo creativo. Viviamo costantemente in situazione di urgenza, anche nei nostri gusti. Dobbiamo vendere qualcosa che genera urgenza di doverla vedere e quindi stickiness del contenuto.
ANDREATTA (Netflix): Crediamo nell’Italia
L’investimento di Netflix in Italia non arretra, consolidiamo il nostro impegno sul Paese e sulla comunità creativa. Netflix è un grande finanziatore di questo sistema e crede nel finanziarlo anche perché non guarda solo al presente, ma futuro, con una strategia visionaria. Sentiamo che la competizione per l’attenzione del pubblico (esperto e esigente) avviene attraverso la qualità del prodotto. Sarà fondamentale la varietà di contenuti e prima di tutto di linguaggio.
AMMIRATI (RAI): Lo sforzo di crescere
I dati riconfermano che la televisione non è morta, ma aprono anche ad altri temi, quello degli ascolti dei vari pubblici. Facciamo lo sforzo di alimentare questa domanda di contenuti, che è grande. Noi tutti nel comparto, produciamo di più e in maniera qualitativamente più alta. Rai ha il vantaggio di avere due generaliste forti e Rai Play, che livelli di performance altissimi. Il digitale ci aiuta a recuperare gli ascolti che si diluiscono sulla generalista e travasano su altre piattaforme.
CESARANO (Mediaset): Resilienti e identitari
Noi siamo i “resilienti”, che hanno affrontato lo scivolamento progressivo del pubblico lineare. Uno dei nostri obiettivi è stato stabilizzare la produzione fiction Mediaset, un obiettivo molto cercato e sono contento sia stato confermato. Non è stato semplice. Ora che la situazione è un po’ più ferma (in termini di commissioni degli OTT, ndr.), sapere che c’è una tv lineare che continua a mantenere dei volumi è importante. Siamo diventate inoltre più identitari e specifici dal punto di vista narrativo. C’è infine la sfida della distribuzione: sicuramente il passaggio su Mediaset Infinity dei nostri prodotti è un trend che proseguirà, ma dobbiamo ancora capire quanto sia remunerativa.
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