Formati inadeguati (70 o 110 minuti, piuttosto che 30 e 60 come avviene all’estero) e una lingua – l’italiano – poco parlata nel resto d’Europa, penalizzano le esportazioni dei contenuti (soprattutto fiction) prodotti in Italia. Così, Antonio Marano, vicedirettore Rai, denuncia che ormai oltralpe tuti girano in inglese e in Italia no. Perciò propone che più fiction vengano girate in inglese e che almeno il 20-30% delle produzioni venga realizzato in coproduzione con altri partner europei. Un altro obiettivo è la multimedialità: “D’ora in poi”, ha sostenuto Marano, “l’offerta Rai dovrà andare bene per il web, la telefonia e la tv generalista”.
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