Le novità del tax credit internazionale

Viene eliminato l’obbligo di effettuare almeno un giorno di riprese/lavorazioni sul territorio italiano
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Nella cornice del Festival del Cinema di Venezia la Sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni e il Direttore generale Cinema e audiovisivo Nicola Borrelli hanno confermato l’impianto generale decreto tax credit per l’attrazione degli investimenti esteri previsto dalla legge cinema e audiovisivo e illustrato le principali novità introdotte. La presentazione è disponibile qui.

LE NOVITÀ INTRODOTTE DAL DM TAX CREDIT INTERNAZIONALE
Una delle novità previste riguarda l’eleggibilità dei costi del personale e delle figure professionali disciplinati da contratti collettivi nazionali di lavoro «entro l’importo previsto nei contratti collettivi stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative, incrementato fino ad un massimo del 20%». Viene eliminato (come chiesto dalle imprese di post-produzione) l’obbligo di almeno un giorno di riprese/lavorazioni sul territorio italiano. Il beneficio del tax credit spetta a condizione che il costo eleggibile sia almeno pari a 250mila euro. La DGCA potrà derogare al divieto per le imprese di produzione esecutiva e di post-produzione di possedere quote di diritti sull’opera audiovisiva. È inoltre prevista la «non eleggibilità» dei costi sostenuti sul territorio nazionale relativi all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, fatto salvo l’uso riconducibile agli effetti speciali relativi alla voce “Attori principali”. Tale disposizione riguarda solo il produttore esecutivo italiano.

LE CONFERME DEL DM TAX CREDIT INTERNAZIONALE
Il DM Tax credit internazionale conferma l’aliquota riconosciuta pari al 40% «del costo di produzione della singola opera speso sul territorio italiano». «Unicamente per i costi sopra la linea relativi a soggetti non europei, è stata prevista l’aliquota pari al 30%». Il limite massimo annuo per ciascuna impresa o gruppo di imprese è pari a 20 milioni di euro, ma non è previsto un limite massimo per opera. «In ogni caso, il credito d’imposta produzione nazionale, fruito dalla medesima impresa, non rileva ai fini del raggiungimento del limite di 20 milioni annui per impresa». Confermata anche la cedibilità del credito di imposta.

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