L’audiovisivo francese si allea ne LaFa

L’audiovisivo francese si unisce in LaFA, la filière audiovisuelle, un’alleanza che riunisce i grandi gruppi tv France Télévisions, M6 e TF1, le maggiori società di gestione collettiva (ADAMI, SACD, SACEM, SCAM) e i sindacati dei produttori (ANIMFRANCE, SPI, USPA). «L’ambizione di LaFA è di assicurare solidità al modello economico (della filiera audiovisiva, ndr.), accompagnarne la trasformazione e garantire la diversità e rinnovamento di quanto creato e assicurare l’influenza dell’eccezione culturale francese». LaFA intende fornire «elementi per comprendere il nostro settore, le sfide economiche e culturali destinate all’insieme delle parti interessate: enti regolatori, legislatori, governo, Commissione europea e tutti gli attori interessati all’evoluzione dell’audiovisivo francese».

LaFA sarà presieduta da Rodolphe Belmer, presidente e direttore generale di TF1, per il primo biennio. Sono tre i vicepresidenti, uno in rappresentanza degli editori (Delphine Ernotte Cunci, presidente e direttrice generale di France Télévisions) uno per i produttori (Nora Melhli, presidente del collegio audiovisivo di SPI) e uno in rappresentanza di autori e artisti (Pascal Rogard, direttore generale di SACD).

Tra le politiche sostenute dalla neonata associazione c’è quella di garantire la missione e l’autonomia economica del CNC (Centre national du cinéma et de l’image animée), assicurare un sistema di compensi sostenibili per i lavoratori dello spettacolo, il mantenimento del credito di imposta, la promozione di un’intelligenza artificiale generativa etica, responsabile e rispettosa dei diritti della proprietà intellettuale, il sostegno di un quadro regolamentare delle piattaforme digitali in Europa.

Nel 2025 verrà pubblicato un primo studio condiviso sull’audiovisivo francese, che esamini lo stato economico e fornisca le prime raccomandazioni.