La risposta di Gubitosi ai precari Rai

In Rai «non è mai esistito un sistema di valutazione delle performance, ne una mappatura delle competenze» e il cambiamento della gestione delle Risorse umane sarà uno dei fattori di rilancio dell’azienda. Il direttore generale Luigi Gubitosi ha risposto dalle pagine de “il Fatto quotidiano” alla lettera aperta pubblicata lo scorso dicembre da un precario Rai che ribadiva che, tra i prepensionamenti e l’assunzione di giovani “nativi digitali” sarebbero rimasti indietro i lavoratori che da anni sono impiegati con con contratti a tempo determinato. I prepensionamenti, ha spiegato il dg, contribuiscono a contenere i costi di struttura (a cui non ha giovato il programma di stabilizzazione dei precari iniziato quattro anni fa e che continuerà nei prossimi anni) e a decongestionare i livelli apicali di carriere. «Questo non significa ignorare i diritti di coloro che in azienda già operano». Invitando l’autore della lettera a scrivere alla mail da lui istituita al suo ingresso in azienda come dg («in questi primi cinque mesi del mio lavoro credo di aver avuto occasione di conoscere molte più persone i cui nomi scorrono nei titoli di coda di quelli che compaiono nei titoli di testa»), Gubitosi ha infine concluso: «Spero di convincerlo che con le manovre che vogliamo attuare, a 35 anni per chi ne ha vogia, c’è ancora possibilità di un serio percorso aziendale».

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