I servizi pubblici europei si uniscono per la prima volta per sostenere il loro valore all’interno delle rispettive società: questo l’obiettivo di “Keep Media Good”, la campagna realizzata da Ebu (l’associazione delle tv pubbliche europee) per dimostrare l’impatto positivo del media del servizio pubblico (Psm) sulle società e contrastare la diffusione di false notizie, controversie sui finanziamenti e la crescita dei giganti dell’online. Le Psm sono una delle risorse di maggiore valore della società, spiega la campagna, che in Italia è on air sui canali Rai e sul sito mediaqualita.it, con protagonista anche Monica Contrafatto, bronzo alle Paralimpiadi di Rio 2016. Attualmente oltre 250mila persone sono dipendenti diretti dei PSM nelle 56 nazioni appartenenti a Ebu. Il 22% dei dirigenti è rappresentato da donne, rispetto i 3,4% della comunità aziendale generale in Europa. Inoltre, il 44,3% dell’organico delle aziende media del servizio pubblico sono donne. Sul fronte contenuti, le tv pubbliche spendono 2,6 volte di più per i contenuti originali rispetto al totale di Amazon e Netflix a livello mondiale e due terzi della programmazione trasmessa dai membri di Ebu è un contenuto originale, mentre l’87% di essa è realizzata nel Paese stesso o in una delle 28 nazioni dell’Ue. I servizi media sostengono anche il cinema nazionale: tra i film visti in tv negli Stati Ebu, il 45% di quelli trasmessi dai Psm è prodotto in Europa (21% sulle altre emittente commerciali in chiaro) e il 64% dei film drammatici trasmessi dai servizi pubblici è realizzato internamente (a livello nazionale o europeo), mentre la percentuale sulle reti commerciali scende a un terzo. «Le aziende di media del servizio pubblico sono i principali investitori nei segmenti della produzione audiovisiva europea, del giornalismo europeo e della cultura audiovisiva europea», ha dichiarato Noel Curran, Direttore Generale dell’Ebu in una nota.
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