Italiani pronti alla tv connessa (con pubblicità)

La connected tv è una realtà sempre più consolidata, in Europa e in Italia: lo conferma la ricerca Global Connected Tv Viewership Report 2020 pubblicata da SpotX e condotta da Statista sui cinque grandi mercati europei e integrati con approfondimenti di Samsung Ads Europe. Si conferma che, anche in Italia, è possibile raggiungere ogni pubblico tramite la Ctv, dato che i suoi fruitori sono diversificati (in termini di età, etnie, classi socioeconomiche, nucleo familiare). Il 65% degli italiani preferisce un servizio gratuito e supportato dalla pubblicità: si tratta di una percentuale più alta rispetto alla media europea. Per quanto riguarda invece i servizi pay, il 65% dichiara di spendere meno di 20 euro al mese per un abbonamento e il 73% degli intervistati ha dichiarato che spenderà la stessa cifra nei prossimi 12 mesi; il 73%, però, ha dichiarato che sono propensi a guardare contenuti gratuiti se supportati da pubblicità. Alta la percentuale di famiglie con figli che usa servizi in streaming: il 50% contro, per esempio, il 32% tedesco. Il 55% è stato classificato come heavy streamer (che ne fa quindi uso quotidiano), mentre il 56% afferma di usare la Ctv come mezzo principale per guardare la tv. L’88% accede alla Ctv tramite smart tv (84% la media europea), il 21% tramite box o chiavetta (26% in Europa) e il 22% tramite console game (23% in Ue). In media, gli italiani sono abbonati a 1,86 servizi, ma non ne sottoscriverebbero più di 3,26 alla volta.
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