È un mondo che in Italia tendiamo a trascurare (fatta eccezione l’attenzione degli investitori pubblicitari evidenziati dalle analisi di GroupM e UNA Media Hub), ma YouTube è un soggetto che per l’industria audiovisiva globale muove cifre non indifferenti. Le ultime ricerche di Ampere Analysis, infatti, posizionano YouTube come secondo soggetto per investimenti in contenuti non sportivi globali dopo The Walt Disney Company. Se si considera invece anche la spesa in diritti sportivi, YouTube è il terzo operatore per spesa per il quarto anno consecutivo. Quest’anno la piattaforma investirà circa 20 miliardi di dollari, diventano il primo player VoD-first.
I risultati si devono al particolare modello di business della piattaforma, basata sul revenue-sharing, ovvero la condivisione degli introiti pubblicitari con i creator. Gli investimenti di YouTube si basano dunque sul finanziamento dei content creator, mentre nel tempo si sono progressivamente ridotti quelli in contenuti originali: nel 2023 ne sono stati commissionati tre contro i 60 del 2021, mentre il programma YouTube Originals è stato accantonato nel 2022.
Secondo le previsioni, nel 2024 i ricavi pubblicitari di YouTube arriveranno a quota 35 miliardi di dollari, ben lontano dunque dalle previsioni di Disney+, Prime Video o Netflix. I ricavi si devono, spiegano i ricercatori, all’immensa base utenti: l’83% dei partecipanti alla ricerca Ampere Media – Consumer (Q1), infatti, sono utenti attivi mensili di YouTube, contro il 57% di Netflix e il 43% di Instagram.
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