I numeri della tv locale italiana

Ne L’emittenza radiofonica e televisiva locale in Italia Aeranti-Corallo fotografa il settore
©pixabay

Dietro il mondo dell’emittenza televisiva locale italiana ci sono 254 società di capitali e 27 cooperative. A sei anni di distanza dalla precedente edizione, nel 2018, Aeranti-Corallo ha pubblicato L’emittenza radiofonica e televisiva locale in Italia, fotografia della radio e della televisione locale italiano.

I NUMERI DELLA TV LOCALE 
Il comparto televisivo locale italiano si compone dunque di 254 “società di capitali”, per la maggior parte – 234 – a responsabilità limitata. Sono 80 sono le società televisive attive nel Nord (con una maggiore presenza in Lombardia, 27), 59 al centro (23 nel Lazio) e 115 nel Mezzogiorno (34 in Sicilia). A questo si aggiungono 174 soggetti a carattere comunitario (quindi associazioni riconosciute o non riconosciute, fondazioni o cooperative prive di scopo di lucro) e 27 cooperative di cui 7 editrici di imprese televisive a carattere commerciale e 20 a carattere comunitario.

FATTURATO E OCCUPAZIONE 
Le imprese televisive locali occupano complessivamente 3.442 persone. Risultano inoltre1802 giornalisti contrattualizzati con il contratto collettivo nazionale di lavoro (dati Inpgi). Delle 202 società che hanno depositato il bilancio 2022, 189 hanno un patrimonio netto positivi, la maggioranza con un valore fino a un milione dui euro. Solo sei hanno un patrimonio netto superiore ai 10 milioni. Il 65,8% delle realtà ha registrato nel 2022 utili a fronte di 34,2% in perdita. I ricavi complessivi del settore sono circa 189 milioni di euro, di cui 124,4 generati nel nord, 29 al centro e 35,4 nel mezzogiorno. I costi del personale ammontano a 114,83 milioni (60,4 milioni al nord, 18,3 milioni al centro e 36 milioni nel mezzogiorno).

IL FUTURO DEL SETTORE
«Per riaffermare pienamente il ruolo dell’emittenza locale, occorre un ampio progetto politico che definisca, in un’ottica di sostegno del pluralismo sul territorio, prospettive e percorsi che diano certezze alle emittenti che intendano continuare a investire nel settore, favorendo l’innovazione tecnologica e la ripresa del mercato pubblicitario, eliminando l’eccessiva e ingiustificata burocrazia e aprendo la strada verso il futuro, attraverso la conversione dell’originario modello di emittente locale in quello di soggetto multimediale del relativo territorio», spiegano nell’introduzione Marco Rossignoli, Coordinatore Aeranti-Corallo e Presidente Aeranti e Franco Mugerli, presidente Associazione Corallo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare tivubiz.it