Governo Monti, ipotesi di riforma della Rai

Un cambiamento della governance della Rai, che potrebbe essere affidata a un manager slegato dalla politica e dotato di ampi poteri, sul modello dell’amministratore delegato, supportato da un consiglio d’amministrazione più agile, con meno consiglieri. Senza escludere una parziale privatizzazione. È questa, in sintesi, l’ipotesi allo studio dell’Esecutivo, accennata dal premier Mario Monti durante l’intervista di domenica da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”. Sul tema è intervenuto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, parlando a “Porta a porta”, dove ha distinto tra materie di stretta competenza parlamentare, come il servizio pubblico e la privatizzazione di uno o più canali, e misure di competenza governativa, come una governance diversa e una riforma del canone. Dura la reazione del Pdl, che ha ricordato come le decisioni sui vertici della tv pubblica sono affidate al Parlamento. Si avvicina, del resto, la scadenza del cda (il 28 marzo) e, in assenza di riforme, sarà di nuovo il centro-destra a esprimere una maggioranza a viale Mazzini.

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