Ebu contro gli accordi di libero scambio con gli Usa

Nelle prossime settimane l’Unione europea negozierà con gli Usa i nuovi negoziati commerciali transatlantici (Transatlantic Trade and Investment Partnership), che porteranno ad accordi di libero scambio. Ebu, l’associazione delle tv pubbliche, ha chiesto però di escludere dai trattati i servizi audiovisivi per non danneggiare l’industria del vecchio Continente e per proteggerne la diversità culturale. Una preoccupazione simile è stata espressa da molti Stati membri, compresa l’Italia e la Francia. Secondo Ebu, infatti, un libero scambio con gli Usa avrebbe conseguenze negative per il settore audiovisivo europeo: gli Usa godono infatti di un enorme vantaggio competitivo, operando in un mercato molto più vasto e uniforme dal punto di vista linguistico e culturale e potendo così generare economie di scala. Nel 2010, sottolinea il Director General di Ebu, Ingrid Deltenre, il giro d’affari delle esportazioni sul mercato audiovisivo degli Usa in Europa è stato pari a 7,5mld di dollari, quello dei Paesi Ue negli Usa di soli 1,8mld. L’associazione teme inoltre che le società di produzione statunitensi possanno beneficiare delle misure a sostegno delle produzioni audiovisive messe a punto dall’Ue e dai singoli Stati non dovendo, però, sottostare agli stessi obblighi previsti per i produttori locali dalla normativa comunitaria.

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