Diritti tv: le conseguenze per gli operatori

L’assegnazione dei diritti tv della serie A comporterà per Mediaset costi aggiuntivi per 300mln di euro l’anno a partire dal 2015. Nel 2013-2014 i costi dei diritti della serie A (12 squadre) ammontavano a 268mln cui aggiungere 63mln versati a Sky per la subconcessione di altri incontri di Champions League (33mln in cash e 30mln in spazi adv) per un totale cash di 301mln. Per le stagioni 2015-2018, il Biscione pagherà 373mln di euro cui si aggiungono i 230mln di euro l’anno per l’esclusiva della Champions League. Mediaset Premium registrerà nel 2014 645mln di ricavi di cui 555mln da abbonamenti e ricariche, 87mln da pubblicità e 3mln da Infinity e altre offerte: secondo “Italia oggi”, oltre ai costi del calcio, vanno previsti quelli per gli altri diritti (circa 60mln l’anno). Anche per Sky i risultati dell’asta sui diritti tv avranno delle conseguenze: secondo la banca d’affari Nomura, la mancata esclusiva potrà influire sulla valutazione della piattaforma che 21st Century Fox dovrà conferire a BSkyB in vista del processo di unificazione che coinvolgerà, oltre alle pay tv italiana e britannica, anche Sky Deutschland. Va invece avanti l’accordo tra Sky e Telecom Italia «sicuramente, senza nessun problema»: lo ha confermato Andrea Scrosati, Executive Vice President Programming di Sky Italia, a margine di un convegno alla Camera. Anzi, secondo Scrosati Telecom Italia sarà contenta del fatto che ci sia il calcio.

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