Deloitte, USA: I consumatori insoddisfatti dello Svod trovano conforto sui social media

La 19° edizione del Digital Media Trends di Deloitte fotografa consumatori americani stanchi dei continui aumenti di prezzo e sempre più influenzati, anche negli acquisti, dai social
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Consumatori sempre più insoddisfatti del valore dei servizi streaming a pagamento negli USA, mentre il ruolo dei social nella vita di Gen Z e Millennial è sempre più forte, soprattutto nel determinare gli acquisti: sono alcune delle evidenze della 19° edizione di Digital Media Trends di Deloitte.

LO SVOD PERDE APPEAL?
Secondo i dati Deloitte, i consumatori americani sono sempre più insoddisfatti dei propri servizi streaming a pagamento. È vero, il 53% dei consumatori intervistati da Deloitte dice che i servizi media e entertainment a pagamento sono quelli usati più di frequentemente, ma allo stesso tempo il 41% (+5% sul 2024) dice che i contenuti a disposizione non valgono il prezzo. Tanto che un aumento di prezzo di 5 dollari potrebbe indurre il 60% degli intervistati a cancellare il proprio servizio preferito. Deloitte stima che i prezzi dei servizi di abbonamento siano aumentati in media di 16 dollari, a fronte di una spesa complessiva per gli intervistati di 69 dollari al mese per circa quattro servizi (+13%). Il 39% dei consumatori ha dichiarato di aver cancellato almeno un servizio Svod negli ultimi sei mesi, dato che sale al 50% per GenZ e Millennial. Resta stabile il fenomeno del “churn and return” ovvero disdetta e ritorno sul servizio: lo ha fatto il 50% dei consumatori negli ultimi sei mesi.  

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DOVE VANNO LE GENERAZIONI PIÙ GIOVANI
Le generazioni più giovani cercano di risparmiare: oltre due terzi degli appartenenti alla GenZ, ma anche i Millennial, oggi sono abbonati a servizi FAST. Inoltre, il 54% degli abbonati Svod è abbonato ad almeno un servizio con pubblicità, per un incremento dell’8% sul 2024. Ma a crescere è soprattutto il ruolo dei social media i cui contenuti sono ritenuti più rilevanti rispetto a film e show della tv tradizionale dal 43% dei Millennial e dal 56% della GenZ. Inoltre, i social possono influire sugli acquisti: il 63% della GenZ e il 49% dei Millennial ha dichiarato che sono i social media a influenzarli maggiormente nelle scelte d’acquisto. La pubblicità video in streaming riuscirebbe invece a influenzare solo il 28% della GenZ e il 25% dei Millennial.

Legame con gli influencer (©Deloitte)

L’intelligenza artificiale trova terreno fertile sui social, rendendo sempre più possibile creare contenuti personalizzati e pubblicità su misura: così il tempo speso sui social cresce. La GenZ intervistata passa il 54% del tempo sui social media o a guardare contenuti user generated (circa 50 minuti al giorno). I creator, poi, sono sempre più capaci di creare connessione col proprio pubblico (e quindi di influire sugli acquisti): il 52% della GenZ e il 45% dei millennial sente una maggiore connessione personale coi creator rispetto ad attori e personalità tv. Addirittura, il 49% della Gen Zs e il 40% of millennial sarebbe interessato a guardare contenuti tv o un film con il creator preferito (anche se il 30% dei consumatori complessivi ritiene che nel passaggio possano perdere autenticità).

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